Dream Wife: il rock che difende l’uguaglianza

«Se non siamo politiche, cosa suoniamo a fare?». Le Dream Wife sono tornate con il loro terzo album incendiario “Social Lubrication” e suoneranno dal vivo al BIKO il 24 novembre prossimo all’interno della Milan Music Week.

Le Dream Wife dall’Inghilterra si sono fatte strada nella scena rock nel 2018, padroneggiando l’arte di fondere urla angoscianti e voci dolci e lente nella stessa canzone. Un impatto a tratti teatrale che nel terzo album “Social Lubrication” arde più che mai.

Un album arrabbiato che ha sete di rivoluzione e che, con ironia, punta i riflettori su temi importanti come l’uguaglianza di genere e il maschilismo nell’industria discografica, e che potremo sentire dal vivo venerdì 24 novembre 2023 al BIKO di Milano, nella loro prima esibizione italiana. Nell’attesa abbiamo chiacchierato con Rakel Mjöll, Alice Go e Bella Podpadec, ovvero le Dream Wife.

dream-wife-

Ciao ragazze, come state?

Rakel: Ciao, stiamo bene, siamo in Irlanda e tra mezz’ora saliremo sul palco a suonare!

Wow, un’intervista pre-show! Allora non perdiamo tempo. Il vostro album precedente era nato durante la pandemia, come avete affrontato “Social Lubrication”?

Rakel: “Quello che cerchiamo di fare nei nostri album è ricreare l’energia e l’intensità dei nostri live e credo che con “Social Lubrication” ci siamo finalmente riuscite!”

Alice: “Per me questo disco è quello di cui vado più fiera. Abbiamo due album al nostro attivo, e questo per me è quello che riflette maggiormente la rappresentazione dal vivo di questa band. Abbiamo davvero preso possesso del nostro suono e di ciò che volevamo dire. È una vera testimonianza della nostra unità e del nostro viaggio, sicuramente non avremmo potuto realizzare questo disco in questo modo all’inizio della nostra carriera. Ma oggi possiamo ascoltarlo guardandoci e dicendo: «Questo è ciò che siamo»”.

Qual è la canzone più personale per voi? Io personalmente amo “Mascara”…

Rakel: “Ma dai, è anche la mia preferita! È la nostra ode a Londra e alle persone a noi care che ci vivono. Cattura un preciso momento nel tempo, spero che un giorno da anziana la ascolterò e penserò: «Che figata quegli anni!»”

Riguarda cose banali e frivole, mi sono accorta che quando guardo indietro nel tempo non sono mai i grandi momenti a rimanermi impressi ma le piccolezze fatte da tanti piccoli minuti di vita quotidiana, quelli sono stati momenti meravigliosi”.

Alice: “Per me è “Leech”. È stata la nostra prima uscita dopo un po’ di tempo, e mi sembrava importante, i testi sono incredibilmente veritieri e personali. È un’esperienza collettiva condivisa tra noi tre, mentre guardiamo sia al passato che al futuro.

Quando scriviamo, abbiamo un processo molto intuitivo, la rabbia che i testi racchiudono, l’abbiamo sentita tutti e abbiamo incanalato quei sentimenti nella canzone. Il contrasto e la tensione nella canzone derivano dal fatto che cuociamo a fuoco lento le cose, per poi liberarle”.

Cosa vi lega all’Italia? Il vostro album precedente era prodotto da un’italiana, Marta Salogni!

Rakel: “Marta è una leggenda! È stato un sogno lavorare con lei, ci sentivamo al sicuro e libere di sperimentare cose nuove.”

Alice: “Ci siamo innamorate tutte di lei, è bravissima, una delle producer più talentuose. Ma questo sarà il nostro primo headline show in Italia e siamo tutte super entusiaste!”

Rakel: “Non vediamo l’ora di incontrare i nostri fan italiani, parlarci dopo lo spettacolo, scambiarci esperienze e imparare cose nuove. Siamo come una grande famiglia.”

Tra poco suonerete a Milano al Biko: parlando di esperienza, cosa vorreste si portasse a casa chi viene a vedervi live?

Alice: “Per noi che suoniamo dal vivo e condividiamo la nostra musica con tutti, c’è sempre un senso di solidarietà che si dipana. Penso ci sia un senso di connessione tra di noi e il pubblico ma anche tra il pubblico stesso, è una cosa importante che vogliamo sempre che le persone sentano ai nostri spettacoli. Ma in generale la musica dal vivo è l’incontro di persone attraverso la musica, la condivisione e il rispetto reciproco attraverso un’esperienza. Quindi direi la solidarietà.”

Bella: “Spero davvero che le persone possano urlare, saltare in giro, scuotere i loro corpi e scontrarsi l’una con l’altra… Sono cresciuta amando pogare, cosa che adoro tutt’oggi. E quindi penso e spero ad una sorta di spazio per sperimentare quell’atmosfera pogante, sudata e glamour senza sentirsi spaventati, per sentirsi sicuri, incarnati, selvaggi, sudati, sexy e anche sciocchi. Poi potremo farlo insieme, ed è un onore avere spazio per questa roba.”

C’è un verso in “Hot” che dice: «Qual è la tua canzone preferita degli Yeah Yeah Yeahs?». Quindi vi chiedo: qual è la vostra?

Rakel: Per me “Deja Vù” o “Phenomenon”.

Bella: “Maps“, quando è uscita ero una ragazzina innamorata, ho avuto l’occasione di cantarla ad un matrimonio l’estate scorsa ed ha assunto un significato nuovo per me, ho capito anche che ha un lato triste e poi è anche la canzone che ci lega tutte.

Prima che saliate sul palco a suonare ditemi qual’è l’ultimo album di cui vi siete innamorate:

Lana del Rey mette tutte d’accordo, ha fatto un album grandioso!

Dream-Wife-milan